Una volta compiuti i passi preliminari (conoscere perfettamente il settore, determinare scopi e destinatari), chi ha intenzione di avviare un’attività e di mettersi in affari, deve sapere come fare un business plan vero e proprio. Queste linee guida sono un fattore importante nella pianificazione finanziaria aziendale di ogni imprenditore, in quanto servono anche come biglietto da visita per cercare investitori.
Business plan: cosa scrivere in quello perfetto
In un’ottica di un’ottimale pianificazione finanziaria aziendale, il business plan dovrebbe contenere una decina di voci, nel seguente ordine: una dichiarazione di intenti (la cosiddetta “mission”), un riepilogo del progetto, i prodotti o i servizi offerti, il target di mercato, il piano di marketing, l’analisi dei competitor e del settore di riferimento, il bilancio di esercizio formale, un riepilogo dei capitali aziendali, le indicazioni su che tipo di finanziamento si cerca e, infine, altre eventuali informazioni aggiuntive.
Il business plan, dunque, dovrebbe aprirsi con la dichiarazione di intenti, ovvero, l’illustrazione degli obiettivi; questa parte non dovrebbe essere più lunga di tre paragrafi. Qui si evidenzia un’unica proposta di vendita, oppure ciò che distingue questa nuova attività dalle altre già attive nel settore. La mission dovrebbe essere succeduta da un paio di pagine in cui si presenta un riepilogo del progetto; gli investitori si basano soprattutto su questa parte per prendere le loro decisioni in merito. Poi, è utile dedicare una sezione alla descrizione dettagliata del prodotto o del servizio che si intende commercializzare, comprendendo anche il prezzo di vendita. Dopo questo, è necessario inserire nel piano quale siano i target di mercato primari e secondari, riportando le ricerche che hanno condotto a questa scelta. A ciò si associa il piano di marketing che, nel dettaglio, deve spiegare come raggiungere i segmenti di mercato individuati; trovano spazio qui le strategie promozionali e pubblicitarie. Inoltre, non deve mancare una sezione dedicata agli operatori del settore, ovvero, aziende concorrenti, ma anche agenzie governative e di regolamentazione; in generale, ogni stakeholder (portatore di interesse) del settore in cui si intende operare deve essere studiato e inserito nel business plan.
Business plan: pianificare il successo di un’azienda
I punti sopra illustrati riguardano soprattutto la fase di ricerca iniziale e la definizione degli obiettivi, ma il business plan contiene anche molte specifiche di carattere prettamente finanziario. Infatti, una lunga e dettagliata sezione deve essere dedicata ai bilanci di esercizio, che devono essere basati su calcoli reali; ogni cifra nel progetto deve significare qualcosa. Ciò significa che non basta fare una stima delle retribuzioni dei dipendenti, bisogna calcolare a quanto ammontano davvero; oppure, assicurarsi che la dichiarazione dei redditi corrisponda alle attestazioni dei movimenti di cassa, che a loro volta dovrebbero corrispondere al bilancio aziendale. Nel business plan, quando ancora gli affari non sono iniziati, il bilancio d’esercizio non è effettivo, ma viene riportato come un modello di come andrà l’attività una volta avviata. Tutto ciò si basa su proiezioni che devono essere realizzate in maniera ottimale, per risultare realistiche. Poi, nel piano bisogna inserire tutti i capitali aziendali, compresi le esperienze professionali degli impiegati principali dell’attività, qualora non si tratti di un’impresa singola. Infine, è necessario inserire nel business plan che tipo di investimento si sta cercando e quale sia lo scopo della ricerca di fondi. Raccolte tutte queste informazioni, è necessario redigere il piano in forma professionale, a tutto vantaggio della presentazione del progetto agli investitori.