Quando, magari dopo anni di studi, praticantati ed esami, si arriva all’iscrizione all’ordine della propria professione e si inizia a lavorare con libero professionista, ci si trova a dover affrontare tutta una serie si pratiche burocratiche di ordine fiscale, a partire dall’apertura della partita IVA. Per essere in regola con il fisco, la scelta di una contabilità e l’apertura della partita IVA sono solo i passi iniziali da compiere. Poi, occorre fatturare costantemente e con precisione.
Le fatture, queste sconosciute
Si inizia a lavorare come liberi professionisti, si è bravi e fortunati e i clienti iniziano a moltiplicarsi, così come i compensi e gli incassi. Bene, questa è una cosa buona, ma per farsi pagare dai clienti, occorre fatturare la prestazione svolta, ossia, emettere una fattura, che nel caso dei liberi professionisti, si chiama parcella. Molto brevemente, la fattura è quel documento che porta i dati identificativi e fiscali del professionista, ovvero colui che eroga la prestazione, quelli del cliente, colui che richiede il servizio, i dettagli della prestazione svolta, l’aliquota IVA da applicare, l’ammontare dell’IVA e il totale del compenso che il cliente deve versare al professionista. Detta così, potrebbe sembrare che basti aprire un file in Word, scrivere tutte le cose sopra elencate, prendere una calcolatrice per fare i conti, salvare il documento e stampare. Certo, se uno nella sua vita dovesse fare una fattura ogni morte di papa, potrebbe seguire questa procedura, rischiando però di sbagliare i calcoli e gli arrotondamenti necessari. In realtà, per chi deve emettere parcelle con una certa frequenza, è altamente consigliabile l’utilizzo di un programma di fatturazione.
Quando un programma di fatturazione ti salva la vita (o la carriera)
Dunque, il professionista preso come esempio, sta avendo una brillante carriera indipendente nel suo settore. Ogni mese tratta almeno una cinquantina di clienti diversi; ciò significa che, come minimo, deve emettere almeno 50 parcelle al mese. Se per ognuna dovesse riportare ogni volta tutti i dati richiesti, avrebbe bisogno di una giornata di 48 ore. Ma qui, subentra uno dei tanti vantaggi legati all’uso di un programma di fatturazione come PIFatt Professional. Infatti, con questo software, molti dati inseriti nelle impostazioni, vengono automaticamente ripresi nella formulazione del documento che poi si andrà a stampare. Ad esempio, nella sezione delle impostazioni, è richiesto al professionista di inserire tutti i suoi dati identificativi e fiscali, o meglio i dati relativi alla sua professione, quindi non data e luogo di nascita, ma codice fiscale, indirizzo dello studio, numero di partita IVA e così via. Inoltre, se il libero professionista è iscritto a un ordine professionale, e quello dell’esempio lo è, il programma permette di inserire l’ente di riscossione collegato all’ordine di appartenenza. Chi è del settore, può capire facilmente a cosa si riferiscono le categorie richieste dal software, che si distingue per una spiccata facilità di utilizzo. Non solo si può fare in modo che i dati relativi al professionista siano riportati in automatico in tutte le fatture, anche quelle archiviate, ma la stessa procedura è prevista per l’anagrafica clienti, così non è necessario inserire manualmente i dati relativi ad essi, soprattutto se si tratta di clientela ricorrente. Gli automatismi forniti da PIFatt Professional permettono di risparmiare davvero molto tempo, altrimenti dedicato alla fatturazione manuale delle prestazioni erogate.