Se ci si occupa da soli della questione, ovvero, se si usa un programma di fatturazione e non ci si affida in toto ad un commercialista, occorre conoscere davvero bene tutti i risvolti dell’Imposta sul Valore Aggiunto, meglio nota come IVA. Tra i tanti punti importati, compaiono le aliquote applicabili e l’appuntamento annuale con la presentazione della dichiarazione dell’IVA. Ecco di cosa si tratta.
Programma di fatturazione: come si calcolano le aliquote IVA
Per ogni categoria di prodotto o servizio, si applica un’aliquota IVA diversa; tali percentuali sono fissati dalla legge e possono variare, normalmente al rialzo, in caso di necessità economiche statali. Le modifiche, tuttavia, sono decise e comunicate con largo anticipo; nonostante ciò, sono sempre malviste perché vanno a pesare molto sulle tasche dei consumatori. Al momento, ci sono tre aliquote vigenti. La prima, quella minima del 4%, si applica su beni di prima necessità, come gli alimentari (pasta, pane, ecc.), nonché su riviste e giornali. L’aliquota minima del 10%, invece, si applica sui servizi alberghieri e ristorativi, come l’acquisto di un caffè al bar, un pasto al ristorante o i pernottamenti in albergo. Questa percentuale è applicata anche nei lavori di recupero edilizio, realizzati da artigiani nelle abitazioni. Su tutti gli altri prodotti e servizi si applica l’aliquota ordinaria del 21%, che interviene, ad esempio, sull’acquisto di un pantalone in un negozio o di un telefonino, ma anche nella prestazione di un servizio da parte del commercialista. Dunque, i liberi professionisti applicano questa aliquota e per non sbagliare i calcoli, il miglior modo è usare un programma di fatturazione. Nei prodotti offerti da Pianificazione Intelligente, è possibile impostare subito l’aliquota IVA maggiormente utilizzata, che nel caso della libera professione, è l’unica possibile. Nelle impostazioni del programma di fatturazione usato, nello spazio dedicato all’IVA, è sufficiente inserire la percentuale del 21% e questa verrà automaticamente applicata a tutte le fatture realizzate con il software.
La dichiarazione annuale
L’altro punto importante nella gestione dell’imposta sul valore aggiunto, è la dichiarazione annuale da presentare entro il 28 febbraio di ogni anno. Tali dati devono essere comunicati all’Agenzia delle Entrate, dal titolare stesso, dal commercialista o attraverso un intermediario autorizzato. In seguito, si riceverà una conferma della ricezione dei documenti. In questa dichiarazione, comunemente detta “comunicazione annuale dati Iva”, si riportano le liquidazioni IVA mensili e trimestrali relative all’anno precedente; ad esempio, entro il 28 febbraio 2014, occorre comunicare i dati relativi all’anno 2013. Si tratta di una sorta di riepilogo, in base al quale l’Agenzia delle Entrate svolge i suoi controlli, le rettifiche e gli accertamenti. Per questo motivo è il documento contabile più importante, almeno per quanto riguarda l’imposta sul valore aggiunto. Anche in caso di errori presenti nelle fatture, il termine ultimo per non incappare in una sanzione ingente, è proprio la presentazione della dichiarazione annuale sull’IVA. Se non si correggono gli errori prima di quella data, ossia il 28 febbraio, le pene pecuniarie possono raggiungere i migliaia di euro o rappresentare il doppio dell’importo fatturato in modo errato. Per chi svolge una fatturazione fai da te, è importantissimo tenere a mente tutte le scadenze fiscali, perché le sanzioni sono dietro l’angolo.