Dal 2008 le economie di molte nazioni sono vulnerabili e la fiducia dei consumatori sembra essere crollata a picco. Tanti sono i tagli nella gestione delle spese di casa che i comuni cittadini hanno fatto e continuano a fare, ma alcune azioni possono rivelarsi rischiose, senza dare in cambio nessun vantaggio. Ecco alcuni comportamenti finanziarie pericolosi.
Gestione spese di casa: se non si rinuncia ai grandi acquisti
Il dilagare di prestiti finanziari, dilazioni e carte di credito è un marchio distintivo di questa era. Già le campagne promozionali fanno credere al consumatore che pagando a rate possono mettersi qualsiasi cosa, senza correre rischi finanziari. Come conseguenza, molte famiglie o singoli vivono al di sopra delle proprie reali possibilità. In un mercato del lavoro normale e sano, probabilmente, questo boom di rate e prestiti non sarebbe così pericoloso, ma alla luce degli innumerevoli contratti atipici e alle continue notizie di cassa integrazione, questa nuova pratica finanziaria può destare preoccupazioni. Infatti, capita spesso che uno perda il lavoro, per scadenza o licenziamento, proprio nel mezzo della restituzione di un prestito finanziario, o nel momento in cui arriva il conto della carta di credito. Che sia un acquisto necessario o un capriccio, è importante valutare se sarà davvero possibile concludere il pagamento dilazionato, ovvero, se si ha un lavoro stabile o delle entrate assicurate sufficienti a coprire la spesa. Tale problema non è confinato all’Italia, anzi, negli Stati Uniti i debiti sulle carte di credito stanno continuando ad aumentare, mentre il mercato del lavoro non naviga in buonissime acque.
Tagli di spese importanti
Se da una parte, grazie o per colpa delle rate, cresce il numero di acquisti di grandi beni, dall’altra, nella gestione delle spese di casa, molte famiglie tagliano alcune voci importanti. Un esempio che accumuna molti paesi europei, ma anche gli Stati Uniti, è l’assicurazione di viaggio. Questa polizza è davvero molto utile quando si viaggia all’estero, perché copre spese mediche e garantisce delle coperture per casi particolari, come può essere lo smarrimento dei bagagli. Nonostante ciò, pochissimi ne stipulano una prima della partenza, in un’ottica di risparmio, sebbene il costo sia relativamente basso, soprattutto rispetto ai benefici che ne derivano. Dunque, sembra che possa andare bene spendere dei soldi per un viaggio, ma non per assicurarsi contro eventuali incidenti e/o danni. Per chi non viaggia, questo esempio non è calzante, ma è una prova di quanto il denaro assuma valore diverso in base alla sua destinazione. Inoltre, questo esempio è l’ennesima prova di quanto ormai molte persone siano diventate insensibili di fronte ai rischi finanziari e alla crisi economica. Se all’inizio di questa sfortunata congiuntura, in molti hanno adottato pratiche di austerità come forma di tutela e prevenzione, ora sembra si sia affievolita la preoccupazione, sebbene la situazione sia peggiorata ulteriormente. Il perseverare in tali atteggiamenti “spericolati” preoccupa molti esperti finanziari, che temono che tali comportament possano, in futuro, portare a una nuova crisi economica o peggiorare quella esistente. Una nuova recessione potrebbe essere potenzialmente pericolosa non solo per l’economia, ma anche per la società stessa, sempre a detta di alcuni economisti.