Amministrare in modo saggio e giusto i propri averi non è da tutti. A volte difficilmente si riesce a percepire l’importanza che riveste una buona gestione dei propri investimenti e del proprio patrimonio. Spesso occuparsi dei propri averi può diventare un vero e proprio lavoro, e per migliorare la finanza personale non c’è niente di meglio che ricorrere ad una buona pianificazione.
Finanza personale: più spese = meno guadagni?
Da quando lo Stato ha iniziato ad assicurare ai propri cittadini meno assistenza sanitaria, meno lavoro e meno istruzione ma sempre più tasse da pagare, il cittadino normale non sa come destreggiarsi nell’amministrare le proprie finanze, soprattutto se ha una famiglia di cui doversi occupare. Quando le spese e le prime necessità aumentano e non si riesce più ad arrivare a fine mese con un bel gruzzolo in tasca, si può pensare di amministrare meglio la propria finanza personale. Per riuscire a eseguire una corretta pianificazione finanziaria personale bisogna essenzialmente ragionare come si fa nelle imprese: prima di tutto si deve valutare il patrimonio economico attualmente disponibile e fare una stima quanto più dettagliata possibile delle entrate e delle uscite mensili. Solo dopo aver verificato questi due elementi si può passare a pianificare le proprie finanze. Un piano finanziario permette al capofamiglia di avere le idee più chiare riguardo al budget incassato e al budget speso ogni mese ed eventualmente di modificare alcune spese troppo ingenti per favorire una maggiore liquidità in cassa: eliminare le potenziali voci di spesa inutili o frivole può aiutare a porre rimedio a un budget mensile che diventa sempre più evanescente.
Spese inutili addio
Saper tenere i conti delle spese di casa serve per riuscire a equilibrare il fondo cassa della famiglia. Naturalmente di primo acchito non risulta molto facile perché bisogna inizialmente prender nota di tutto, conservare scontrini e fatture, bollette e ricevute e ciò può confondere le idee e mettere in crisi il capofamiglia. Tutto questo però serve per rendersi conto a fine mese su quali voci è possibile intervenire realmente e quali invece non è possibile toccare per cercare di ottimizzare la propria situazione. Nell’ambito familiare esistono due tipi di attività da cui si possono ricavare profitti: le attività reali e quelle finanziarie. In pratica tra le prime vanno annoverati gli eventuali immobili di proprietà e per le seconde, i beni d’investimento rappresentati da depositi bancari o postali, titoli di Stato, azioni, obbligazioni, libretti di risparmio, quote di fondi comuni che non sono altro che dei crediti che si hanno presso altri soggetti. Una volta preso atto delle proprie attività reali e finanziarie, si può stilare lo stato patrimoniale che ha il compito di fotografare il proprio bilancio economico e che servirà per effettuare una corretta finanza personale personale. Oltre allo stato patrimoniale, vanno inseriti nella pianificazione finanziaria personale anche i redditi da lavoro derivanti, appunto, da lavoro dipendente, autonomo, collaborazioni occasionali, e quelli da investimento, che derivano da investimenti effettuati per esempio nell’ambito immobiliare. A questo punto si può stilare il proprio bilancio familiare in cui sono comprese le entrate e le uscite ovvero guadagni e spese mensili del nucleo familiare: ciò servirà per poter eseguire un’adeguata pianificazione finanziaria personale nel breve termine.