Le 4 cose per il bilancio familiare

Per far tornare il bilancio familiare serve una visione di insieme, che ci dia la prospettiva nell’arco del tempo: vedere in un anno come e quanto entra ed esce è l’unico modo… Navigare a vista non funziona, ecco le quattro cose che servono per mantenere la rotta.

 

Bilancio

Raccogliere: per gestire qualsiasi situazione dobbiamo conoscerla, e per farlo l’unico modo è raccogliere dati. Questo non significa necessariamente tenere tutti gli scontrini per sempre (salvo questioni di garanzia o acquisti importanti), però è importante conservare l’informazione che gli scontrini portano (cioè quanto ho speso, quando e per cosa). Qualsiasi strumento va bene: quaderni, agende, libretti, software, purché ci abituiamo a tenere traccia di tutte le nostre uscite.

Catalogare e raggruppare: tutte le famiglie e le situazioni sono diverse, ed ogni bilancio familiare è un caso a se; ci sono comunque delle categorie di spese che accomunano a tutti, e tutti fanno delle spese che si possono raggruppare in categorie omogenee (abbigliamento, casa, figli, auto, ecc.). Catalogare le spese ci aiuta a visualizzare il quadro generale e a non scordarci le micro-uscite: due soli caffè al giorno son sempre 60 euro alla fine del mese. Qui si comincia a capire il vantaggio del computer rispetto alle registrazioni su carta: un calcolatore è sicuramente più comodo e veloce, e poi ci permette di cambiare classificazione e raggruppamenti, se necessario, senza dover rifare tutte le somme a mano).

Programmare: le informazioni sono fondamentali per capire la situazione, ma se non le usiamo attivamente il risultato è chiudere la stalla quando son scappati i buoi. Quindi dobbiamo usare la nostra storia come dato di partenza per programmare il futuro, in altri termini: sapere dove abbiamo speso in passato ci serve a capire come e dove risparmiare in futuro. Come farlo:

  • Fissare degli obiettivi a breve e a lungo: che siano risparmi da accantonare, piuttosto che spese da fare, dobbiamo saperlo per tempo; se chiariamo gli obiettivi sapremo poi gestire le priorità e prendere le giuste decisioni. Distinguere fra traguardi a breve e a lungo termine è molto importante, soprattutto per “difendere” gli accantonamenti che serviranno più in là nel tempo, dalla tentazione di usarli per qualcosa d’altro.
  • Associare le entrate alle altre voci del bilancio familiare (uscite previste) e agli obiettivi. Non è che si debba dare ad ogni euro che entra “un nome e un cognome”, però saper programmare quanto va destinato alle diverse voci di budget, obiettivi compresi, è il modo per arrivarci. Un buon sistema per tenere le cose separate è mettere fisicamente in un posto diverso i fondi che serviranno per i nostri traguardi di medio e lungo termine: al giorno d’oggi sono disponibili (anche online) diverse opzioni di accantonamento, piuttosto che semplici conti correnti a costi bassissimi, libretti di risparmio o altro che diventano il “salvadanaio” specifico per gli obiettivi di lungo. Non andiamo in dettaglio sulle varie opzioni, rendimenti, tipologie di accantonamento e come far fruttare questi risparmi (ci sono anche in rete molte fonti di informazione al riguardo), l’importante è cercare il più possibile di avere un “cassetto” separato per le diverse cose.

Controllare: una buona pianificazione del bilancio familiare ci da la mappa da seguire, ma per sapere da che parte stiamo andando ci serve la bussola: abituandoci a registrare regolarmente entrate ed uscite possiamo verificare come va rispetto alla previsione, cioè capire se rispettiamo il “budget” che ci siamo prefissi e stiamo andando nella direzione giusta per non avere sorprese alla fine del mese.

Togliersi qualche soddisfazione di questi tempi è sempre più dura, e proprio per questo se ci vogliamo togliere qualche sfizio abbiamo bisogno di programmare accuratamente le spese per mettere da parte quello che serve; che sia il telefonino nuovo o la quarta Ferrari col tuo stipendio da calciatore bisogna sapere cosa entra e cosa esce per non fare errori. L’importante è comunque cercare di evitare acquisti non urgenti, ma soprattutto non programmati.